Il 25 dicembre si festeggia la nascita di Gesù Bambino.
A Pasqua avviene la resurrezione...

Quasi tutti noi siamo cresciuti con queste ricorrenze religiose come punti cardine della nostra vita da "praticanti" - o forse meglio dire conoscitori - della religione Cattolica. Ricorrenze che, come tutti ben sappiamo, affondano le loro radici nel paganesimo. Tradizioni che sono state sovrascritte dalla religione cristiana.
Ma non è questo il punto.

Queste feste, così come molte altre apparteneti a questa religione, ci ricordano le tappe fondamentali della vita di Gesù e vien da se, che essendo eventi strettamente legati alla data in cui accadono, ci è sempre sembrato normale festeggiarli in modo rigoroso nel giorno della loro ricorrenza.
Non festeggiamo Natale il 27 dicembre. Lo festeggiamo il 25.

Questo modo di pensare, che ci ha influenzati fin dalla giovane età, si ripercuote spesso anche sul nostro modo di praticare ora che abbiamo abbracciato il sentiero pagano o neopagano.
Ci viene naturale pensare che Samhain vada festeggiato necessariamente il 31 ottobre, che il solstizio d'inverno sia il 21 dicembre e via dicendo.
Ma queste feste ci raccontano altro.

Ci parlano di un legame quasi simbiotico tra i popoli che abitavano la terra un tempo e la natura.
Parlano di una vita in armonia nel rispetto dei cicli stagionali.

Dobbiamo imparare ad ascoltare la terra per crescere spiritualmente.